18 settembre 2014
L'interazione tra pompelmo e farmaci può essere pericolosa. In questo agrume sono presenti composti che interferiscono con i principi attivi di molti medicinali e ne amplificano gli effetti collaterali.
E' ricco di fibre ed è una buona fonte di vitamina C, ma non tutti sanno che il pompelmo contiene sostanze che interagiscono con diversi farmaci. Consumare questo frutto, intero o sotto forma di spremuta o succo, può causare disturbi anche importanti a chi prende medicine.
L'interazione tra pompelmo e farmaci
Il pompelmo è in grado di provocare:
- una più lenta eliminazione dei medicinali da parte dell'organismo
- più elevate concentrazioni dei farmaci nel sangue
- l'aggravamento dei possibili effetti collaterali.
Gli effetti sono dose-dipendente, ovvero tanto più forti quanto maggiore è la quantità di frutto ingerito. Comunque è sufficiente mangiare un solo pompelmo o bere un bicchiere di succo o di spremuta per addirittura triplicare i livelli nel sangue di alcuni medicinali.
Lasciar trascorrere qualche ora tra il consumo di pompelmo e l'assunzione dei farmaci non protegge dal pericolo di interferenza: l'attività di questo frutto, massima entro 4 ore dalla sua ingestione, dura fino a 24 ore, anche se in forma attenuata. Così, una spremuta di pompelmo sorseggiata durante la colazione non solo può interagire con i farmaci presi in quel momento, ma anche con quelli assunti durante il resto della giornata.
Come sottolinea uno studio apparso sul Canadian Medical Association Journal nel 2013, le reazioni a cui espone la combinazione di pompelmo e medicine variano considerevolmente da persona a persona. Tra gli effetti indesiderati possono comparire disturbi del ritmo cardiaco, danni renali e gastrointestinali, seri problemi muscolari e altre conseguenze.
Come il pompelmo interagisce con i farmaci
A scatenare interazioni con i medicinali sono le furanocumarine, composti aromatici del pompelmo che inibiscono due processi enzimatici implicati nell'assorbimento e nell'eliminazione dei medicinali.
Le furanocumarine bloccano innanzitutto un enzima, il CYP3A4 del citocromo P450, presente nelle cellule epiteliali dell'intestino e nelle cellule del fegato e responsabile del metabolismo dei farmaci.
In secondo luogo le furanocumarine inibiscono l'azione della P-glicoproteina, una proteina che difende le cellule dalle tossine (comprese quelle rappresentate dai farmaci) e ne facilita l'escrezione con le urine. Il risultato è un accumulo dei medicinali nel sangue, un aumento della loro attività e degli effetti indesiderati.
I farmaci con cui il pompelmo è controindicato
Il pompelmo interferisce con un'ampia serie di farmaci, ma ci sono alcuni medicinali con i quali il rischio di interazione è maggiore. I principali sono i calcio-antagonisti utilizzati per la cura dell'ipertensione (a base di principi attivi come felodipina, nifedipina, diltiazem e altri), alcune statine impiegate per ridurre il colesterolo (atorvastatina, lovastatina, simvastatina) e diversi antiaritmici, prescritti per correggere anomalie del battito cardiaco (amiodarone, dronedarone, eplerenone e altri). Si possono anche verificare interazioni tra pompelmo e farmaci immunosoppressori, impiegati nel trattamento delle malattie autoimmuni e nelle terapie anti-rigetto dei trapianti di organo (quali la ciclosporina), medicinali contro le infezioni (come quelli a base di eritromicina), molecole assunte per contrastare l'ansia, l'insonnia e altri disturbi della sfera nervosa, farmaci per la cura dell'iperplasia prostatica (ad esempio silodosina o tamsulosina).
Quando si assumono farmaci è pertanto opportuno verificare se la terapia prescritta rientra tra quelle con cui il pompelmo può interferire prima di consumare questo frutto.
Nel dubbio, meglio evitare del tutto il pompelmo, così come altri due agrumi, il lime e il pomelo, meno diffusi alle nostre latitudini, ma in grado di causare reazioni simili a quelle innescate dal pompelmo. Anche con queste piccole limitazioni, le varietà di frutta sono tali e tante in tutte le stagioni che non sarà difficile trovare degni sostituti in linea con i gusti personali. E arrivare comunque a mangiare le porzioni giornaliere di frutta raccomandate per star bene.
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